• Una signora misteriosa

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    a cura di Alessandra  Corradini I confini a pelo dell’acqua. Il lago Maggiore è una terra di confine, infatti nella sua mezzeria, in certe condizioni di luce, si possono vedere galleggiare dei tratteggi sottili, gli stessi delle carte geografiche. Indicano che quest’acqua è un po’ piemontese, un po’ lombarda e un po’ svizzera. In effetti ce ne sarebbe abbastanza per cominciare una di quelle squinternate contese umane che ci portano a rivendicare lembi di terra, di mare, di monte e, appunto, di lago. I piemontesi potrebbero impedire ai lombardi di approdare sulla loro sponda e viceversa. Per non parlare dei ticinesi, gli svizzeri, impegnati in una sommossa per rivendicare tutta la bellezza del lago e non solo l’ultima fettina lassù.…

  • Il verde addosso

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    a cura di Alessandra Corradini Alla fine della più lunga estate Mio fratello mi ha detto che il furgone della sua azienda, danneggiato dalla grandine nell’ultimo caldissimo agosto, sarà riparato nell’aprile del prossimo anno. I carrozzieri hanno deciso di occuparsi prima dei tantissimi mezzi molto danneggiati e, solo in un secondo momento, di quelli che possono viaggiare, anche se non sono in condizioni perfette. Cara estate, tu sei la mia stagione preferita, quella in cui sono nata, quella in cui mi sono più emozionata e divertita. Sei la stagione che più mi ha fatto crescere, non puoi comportarti così. Nemmeno con tutti quei ragazzi che ti aspettano dopo un anno di scuola, perché sanno che regalerai loro una libertà che…

  • Il canto delle Sirene

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    a cura di Alessandra Corradini Un parco nazionale mitologico Qui il mare è più blu e le spiagge più spiagge. Potrei già concludere il discorso, ma come si fa a fingere che non ci sia una storia millenaria e un territorio incantevole? Eh, già, perché il Cilento è un incanto e un incantesimo. Come quello dell’isola delle Sirene il cui canto faceva perdere la bussola ai marinai che si schiantavano sugli scogli, proprio da queste parti. Non so se siano peggio le sirene incantatrici o il caldo che fa, per cui direi che potremmo fare un giro nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, chissà che nelle zone più alte, intorno ai 1900 metri, si possa respirare almeno…

  • Esotismi appassionati.

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    a cura di Alessandra Corradini Un giardiniere tra le palme e il lago. Qualche mese fa in Instagram parlavo degli stipendi italiani dei paesaggisti e del fatto che tutto il settore del verde in Italia non è riconosciuto.Mi arriva un messaggio da una persona che non conosco e che inizia così: “Mi piange il cuore…”. L’autore era Samuele Storari, giardiniere trentacinquenne veronese che da qualche anno ha deciso di trasferirsi a Zurigo.Da quel momento inizia tra noi un confronto che mi ha permesso di conoscere il suo lavoro e le sue passioni. E adesso mettetevi comodi, perché l’intervista è scomoda. Alessandra CorradiniSamuele, perché ti trovi a Zurigo? Samuele StorariHo causalmente conosciuto una ragazza di Zurigo e, frequentandola, ho conosciuto una città…

  • Fino all’ultimo respiro

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    Chi sono e a che cosa servono gli alberi monumentali Avete presente la sfrontatezza di quel ragazzaccio di Jean Paul Belmondo nel film francese “À bout de souffle”? Anche noi, in Italia, possiamo vantare ragazzacci sfrontati che attraversano la vita a muso duro. Non hanno timore di tempeste, canicola, umidità e ogni altro eccesso climatico (anche di quelli recenti e cattivi), come se lo scopo unico fosse, appunto, vivere inarrestabilmente.I nostri ragazzacci, però, molto più furbamente di Belmondo nel film, si assicurano una vita lunghissima, proprio perché scelgono di piegarsi per non spezzarsi e affrontano quel che capita negli anni con una dose molto robusta di autoconservazione. Questa invidiabile capacità di cadere e rialzarsi si chiama scientificamente resilienza. Parola abusata…

  • Dalla casa alla città

    Cover progetto Luca Compri

    A partire da marzo, 4 serate-evento sui temi dell’abitare. Viva Magenta. Non è solo il nome del colore dell’anno scelto dall’autorevole Istituto del colore Pantone per il 2023 (“Una tonalità non convenzionale per un tempo non convenzionale”): se pronunciate con enfasi queste due parole diventano un omaggio per la città che, se ha certamente dato il nome ad uno dei tre colori primari, è anche il luogo che, dal prossimo 10 marzo e fino al 20 aprile, ospiterà a scadenza quindicinale una rassegna sul tema dell’abitare contemporaneo.Folderonline, in occasione del suo secondo compleanno, in partnership con Gruppocasa, da oltre 40 anni presente sul territorio e nella metropoli lombarda, e con Tutela immobili (gestione patrimoni immobiliari)  promuove una serie di “conversazioni”…

  • Che cosa fanno le piante in inverno?

    Panorama invernale con antico castello

    Le piante guardate in faccia Inizio senza eleganza e parlo di me. Io detesto l’inverno. Non capisco le giornate corte e buie, mi adeguo al freddo ma non ci ho mai fatto amicizia. Rimango una persona estiva, anche in queste estati impossibili. Prometto, però, che qui vi dirò le cose come stanno, relativamente all’utilità indiscutibile dell’avvicendarsi delle quattro stagioni, tra cui c’è pure lui.Il primo pregio dell’inverno è che ci accompagna verso la primavera, un po’ come il valzer dei fiori di Tchaikovsky che inizia innevato e sommesso con i fiati, si prepara al risveglio con la delicatezza dell’arpa e culmina con l’energia commovente degli archi che fanno sbocciare la vita.Una foresta di abeti in inverno è lenta, buia e…

  • Natura senza paura: i Giardini di Castel Trauttmansdorff

    Trauttmansdorff-Gardens-foto-serale-ph-Alexander-Pichler

    Nulla è come sembra. A lato della strada c’è un grande spazio in terra battuta, senza segni che indichino dove parcheggiare, solo siepi sempreverdi a mettere un po’ d’ordine. Sui declivi intorno, vigneti, alberi, arbusti e fioriture. Abituata a condizioni scomode e costose, qui, dove non ci sono obblighi, voglio parcheggiare al meglio, senza sprecare lo spazio libero che, peraltro, è molto. Scendo dall’auto, mi lascio alle spalle i terrazzamenti coltivati e capisco che c’è un altro parcheggio grande e molto più vicino alla mia meta. Mi incammino su un piccolo ponte pedonale dalle proporzioni perfette e osservo questo secondo parcheggio che sta di sotto.  Nelle zone carrabili e comuni c’è una tipica pavimentazione da esterno, ma lo spazio per…

  • Il belvedere e la brughiera

    La Brughiera di Lonate Pozzolo Va parco Ticino foto di Zappaterra cover

    Luoghi tra frastuono e romanzo Quando a Milano si dice “Ho fatto Laaotto”, non serve aggiungere altro, perché tutti sanno che si è percorsa la A8, l’autostrada Milano-Laghi. Traffico senza soluzione, meta numero uno l’aeroporto di Malpensa e, per i più fortunati, la promessa del lago Maggiore che verrà. Come sempre, però, i luoghi comuni ci portano, appunto, solo in luoghi comuni. E io, che da Milano percorro Laaotto fin da poco prima di nascere (e non scherzo), vorrei che questa volta deviassimo dai soliti itinerari, prendendo l’uscita Busto Arsizio-Oleggio, verso il Parco del Ticino. Questo grande parco segue l’andamento del fiume Ticino che a sud bagna la provincia di Pavia e, risalendo, quella di Milano. Ancora più a nord…

  • Il Gioiello

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    La natura e la sua storia Scrivere che a Padova c’è un solo gioiello non è generoso. Questa è una città a misura d’uomo e te ne accorgi appena arrivi, perché ti accolgono i portici con quella loro aria giovane, da duecentesca città universitaria quale ancora è. Anche in Prato della Valle c’è un’aria libera e frizzante, gelati, aperitivi, bancarelle, studenti sdraiati e pattinatori; un’isola centrale circondata dall’acqua e un’ottantina di statue che dal Settecento ci ricordano che questa è comunque una città d’arte. A un passo da lì, la basilica di Sant’Antonio che, anche con il suo incessante turismo religioso, ci permette di trovare raccoglimento e pace nei due chiostri. Basterebbe già questo per dire che Padova vale la…