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Essere Interior Designer (parte seconda).
a cura di Alessandro Marchelli Dalla passione all’associazione. Prosegue la lettera di Alessandro Marchelli che ci parla dell’AIPi. Ho già avuto modo, sulle pagine digitali di Folderonline, di raccontare dei miei ruoli istituzionali all’interno dell’Associazione Italiana Professionisti Interior designer (AIPi) e penso che, nell’affrontare la descrizione della figura dell’interior designer, sia importante ritornare sull’argomento approfondendone qualche aspetto. Innanzitutto la longevità: la nascita dell’istituzione non è cosa recente ma risale al secolo scorso, a quel periodo carico di positiva energia creativa che ha caratterizzato l’ambiente culturale milanese dei primi anni ’70. Il primo presidente dell’Associazione, nel 1969, è stato Franz T. Sartori (al secolo Teodoro Antonio Franz Sartori), interior designer, archi designer, scultore e docente universitario. Lo affiancavano grandissimi nomi del…
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Essere Interior Designer (parte prima).
a cura di Alessandro Marchelli Una passione che emerge dirompente nella lettera che ci ha inviato Alessandro Marchelli. È una scelta, un modo di essere, uno stile di vita: noi non facciamo gli Interior Designers (e i Designers), noi siamo Interior Designers (e Designers). “Nel momento in cui riesci a fermare la mente di chi guarda e riesci a fargli dire “questo non me l’aspettavo”, in quel preciso istante gli hai spaccato la monotonia del quotidiano. Ed è lì che sai di avere realizzato qualcosa di straordinario”. (Dante O. Benini). La nostra forza è la creatività, l’intelligenza artistica, l’emotività dell’insolito; è il vivere di regole “non scritte” che definiscono il gusto, il bello, lo stile e che entrano nella definizione…
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Sotto il cielo di Milano
a cura di Paola Pianzola Purezza, innocenza, saggezza, pace, pulizia, modernità: tutte le qualità del bianco riunite in un appartamento su due livelli. A Milano il cielo sembra lontano, e non spesso lo si guarda con lo stupore che suscita in altri contesti. La vita quotidiana scorre qui come schiacciata verso terra: strade, marciapiedi, strade, binari del tram, tengono ancorati verso il basso.Eppure in questa casa il cielo, azzurro qualche volta, sembra vicino.Siamo al quinto e al sesto piano in un palazzo d’epoca, una di quelle case di altezza media che rappresentavano l’edificio residenziale tipo della Milano anteguerra, quando i grattacieli di Citylife e i boschi verticali non si potevano nemmeno immaginare.Con la ristrutturazione, si è trattato di unire i…
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Elegante, duraturo, naturale, pregiato…
a cura della Redazione …e con uno spazio espositivo studiato ad hoc. Parliamo del marmo e dello showroom carrarese di GEMEG firmato da Victor Vasilev. È un’atmosfera mistica quella che emerge dallo scatto fotografico di Leo Torri: la prospettiva centrale della ripresa evidenzia il perfetto allineamento e la simmetria con cui le lastre di marmo bianco sono state esposte per poter essere apprezzate nello showroom di GEMEG, rinomata azienda toscana nel settore dell’estrazione e commercializzazione del Bianco di Carrara, dello Statuario e del Calacatta.C’è qualcosa, in questa immagine, che richiama alla memoria l’esercito di terracotta voluto dal primo imperatore cinese, sicuramente la solennità della postura, la solidità e la compostezza dei corpi, ma a differenza delle statue dei sodati che…
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Il design è una forma d’arte?
a cura di Uto Balmoral Proporre conoscenza, puntare su messaggi sociali, rapportarsi al progetto con tensione etica: è anche questa l’aspirazione di un designer. “Non credo nel design, credo nelle idee”.Se queste affermazioni guidano il mio lavoro creativo, qualche spiegazione in più ritengo sia d’obbligo per non rischiare di essere frainteso. Che cosa intendo per idea? La rivisitazione di un pezzo classico del quale si attualizzano i dettagli, i processi produttivi o le finiture può considerarsi certamente un’idea, una suggestione da coltivare e valorizzare. Tuttavia preferisco fare riferimento ad una sollecitazione più entusiasmante, legata al concetto di novità, qualcosa che prima non c’era e che s’impone come risultato della naturale attività creativa dell’ingegno umano (e sottolineo “umano”). Qual è il…
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Luca Papini: il design come scelta.
a cura di Annamaria Cassani Poliedrico e multitasking, il designer bresciano ci racconta la sua “ricerca di poesia”. Una “solida (e serena) consapevolezza”: è il filo conduttore che ho percepito percorrere le risposte di Luca Papini durante la nostra conversazione.Ora, si può ben immaginare che respirare quotidianamente la splendida atmosfera lacustre del Verbano, dove il designer vive e lavora, può probabilmente spiegare la lucida tranquillità con cui parla dei suoi progetti e dello sguardo che dedica al mondo del design.Voglio invece azzardare che la robusta consapevolezza che traspare dai suoi racconti, con riferimento alle sfaccettature della professione intrapresa, sia frutto anche di scelte impegnative ed in controtendenza, operate al fine di assecondare natura, aspirazioni personali ed affetti.Classe 1975, Luca Papini…
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Il comfort acustico abbraccia il design.
a cura di Simona Stroppiana Alcuni esempi virtuosi in un settore in continua evoluzione. Il comfort acustico negli ambienti è frutto di molteplici contributi sapientemente calibrati per ottenere il corretto equilibrio tra assorbimento e riflessione delle onde sonore.L’evoluzione dell’offerta in questo settore sta vivendo un momento di accelerazione dovuto anche alla recente pandemia da Covid 19 che ha evidenziato ancor di più l’importanza di realizzare spazi in cui vivere e lavorare in condizioni di benessere anche attraverso l’impiego di strumenti efficaci per la mitigazione del rumore.Possiamo affermare che la necessaria attenzione verso il comfort acustico, per i benefici che si possono ottenere in termini di produttività e benessere, ha generato un consistente ampliamento dell’offerta di soluzioni di fonoassorbimento declinate in…
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WunderWood 2023
a cura di Riccardo E. Grassi Perduti nelle meraviglie del legno: un progetto di collaborazione Università-Impresa. È stata una coincidenza o una fatalità quella che mi ha permesso di incrociarci in occasione del Fuorisalone, lo scorso aprile: è lì che ho incontrato Alice. Alta, le gambe snelle, il profilo composto ed elegante, la linea asciutta e intrigante: così mi è apparsa la credenza in noce canaletto di Fabbro Arredi, “falegnameria artigianale”. Alice è, mi raccontano con passione, il miglior progetto WunderWood 2019, il concorso biennale organizzato e sostenuto dall’Azienda in collaborazione con la facoltà di Architettura di Lubiana, le Accademie delle Belle Arti di Brera (Milano) e G. B. Tiepolo (Udine). Il fatto curioso è che in questi giorni mi…
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Alla ricerca del bello e del buono
a cura di Riccardo E. Grassi Cos’è il design: riflessioni sulle parole della presidente del Salone del Mobile. Sono sempre interessanti, per me che frequento il design da appassionato ed intellettualmente curioso, le idee e le parole che accompagnano questo prezioso, italianissimo savoir faire capace di sorprendere e di suggerire, ogni volta, un non comune modus vivendi.A maggior ragione quando leggo l’intervista alla presidente del Salone del Mobile, che, a proposito di design, chiama in causa il bello e il buono, citando il greco kalòs e agathòs, che sposano cultura e bellezza (door, la Repubblica, n.1, maggio 2023).Me li immagino proprio così questi progettisti/designers: funamboli straordinari che camminano in equilibrio sul filo della fantasia e, continuando a sognare, occhi chiusi…
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Una settimana da Salone
a cura di Luigi Trezzi Il designer Luigi Trezzi dello studio brianzolo Seveso&Trezzi ci racconta le sue impressioni sulla 61esima edizione del Salone del Mobile. Eccomi qui, con l’acido lattico ancora nelle gambe dopo una settimana di camminate chilometriche fra Rho-Fiera e Milano-City, a tirare le somme del Salone Anno1°d.C., dove d.C. sta per dopo Covid.Il primo Salone no-mask, il primo riaperto al mondo globale e che ha visto il ritorno in massa dei visitatori cinesi (da 3 anni ansiosi di ritornare qui, più che in veste di compratori, per capire come direzionare le loro stesse aziende).Delle 307.000 presenze a Rho-Fiera, secondo i dati ufficiali, pare che proprio i Cinesi siano stati la maggior rappresentanza seguiti, Europei a parte, da…