Bianco, Rosso e Rosè
La nuova sede milanese dell’Associazione Italiana dei Sommelier.
Lambrate, comune autonomo fino al terzo decennio del secolo scorso, sorge nella parte orientale della metropoli milanese ed è oggi uno dei quartieri in maggior fermento per trasformazione e crescita.Le grandi fabbriche aperte al termine del secondo conflitto mondiale – una per tutte la Innocenti dove si producevano, oltre alla storica Lambretta, anche vetture come la Mini Minor- sono state dismesse o delocalizzate favorendo, dopo un periodo di decadente scenario post-industriale, quel recupero che consente oggi a tutta la zona di vivere un rinnovamento che lo vede investito di una forte identità culturale e che, se da un lato non dimentica le origini vere e profonde, dall’altro apre uno sguardo curioso ed inedito verso le nuove realtà e contaminazioni.
E’ in questo contesto che, alla fine del 2019, l’AIS ha acquisito i locali della storica concessionaria Bertoni, in via Ronchi al civico 9: le cinque grandi vetrine con affaccio sulla via e il deposito retrostante sono diventati la sua nuova sede milanese dell’Associazione Italiana dei Sommelier, pensata come uno spazio culturale e di condivisione, un centro di scambi e relazioni nel settore dell’enogastronomia.
E’ lo studio milanese Bertero Projects ad aver curato il progetto di riconversione sia dei locali espositivi dell’ex rivendita di automobili che dello spazio adibito a deposito.
Il luogo è tornato all’antico splendore attraverso un intervento di ripristino delle originarie fattezze grazie alla demolizione del vecchio e anonimo controsoffitto in lastre di cartongesso ed alla conseguente messa in vista della copertura a volta e dei lucernari.
La scelta di arredi e finiture per questo spazio adibito ad incontri, conferenze ed eventi è interessante: l’effetto “total white”, enfatizzato dalla predilezione per sedute trasparenti in colorazione neutra, crea un’atmosfera “lattiginosa ed evanescente” che consente di focalizzarsi sulle attività che vi si svolgono, senza distrazioni se non quelle di rivolgere lo sguardo verso l’alto per apprezzarne il volume e gli elementi strutturali tipici dell’architettura industriale degli anni ’60.
L’intervento ha riguardato la ristrutturazione di complessivi 1500 mq , distribuiti su due piani.
Il piano terra accoglie, oltre alla reception, una piccola biblioteca tematica, una sala riunioni, la cantina climatizzata a vista, un ampio locale cucina di 50 mq., aule didattiche nonché il già citato spazio dedicato agli eventi e alle degustazioni.
Il piano primo ospita invece tutta la parte direzionale, compreso l’ufficio della presidenza.
In fase di studio e di realizzazione del progetto sono state anche rispolverate le cartografie storiche dell’immobile per garantire un coerente ma non nostalgico intervento aderente all’impianto originario.
Basato sugli ormai irrinunciabili principi di sostenibilità -sia per la scelta di utilizzare determinati materiali, anche di recupero, che per perseguire l’ottimizzazione dei consumi energetici- il progetto ha avuto come risultato un ambiente per il quale i termini “sobrietà e misura” parrebbero calzare a pennello:
l’assoluta assenza di glamour fa presupporre l’intenzione da parte del progettista e della committenza di creare uno scenario quasi domestico in cui muoversi fluidamente fra i vari ambienti scanditi da pareti vetrate.
Oltre alla rispettosa attenzione per il preesistente, il progetto si basa anche sulla precisa scelta dei nuovi materiali legati simbolicamente sia al mondo enogastronomico che alla tradizione del territorio.
Il legno di rovere della pavimentazione è lo stesso che viene impiegato per la realizzazione delle barriques e proviene da Fontaines, in Borgogna, da una foresta millenaria gestita da Listone Giordano. Il ceppo di Grè, la pietra Piacentina e la pietra Serena sono state invece utilizzate per alcuni rivestimenti: le loro tonalità di grigio offrono continuità cromatica con le pareti tinteggiate nel medesimo colore.
Visitando questa “casa del vino” può succedere che solo ad un secondo sguardo ci si accorga di presenze importanti e simboliche: nel cortile piante di ulivo e vite, da poco messe a dimora, richiamano alla cultura dell’olio e del vino che da quasi 60 anni AIS promuove; sempre nel cortile, il rivestimento tecnico realizzato con carta da parati per esterni riporta le ombre delle fronde degli alberi con un piacevole effetto che in un primo momento inganna l’occhio.
Il medesimo tema per la carta da parati si ritrova, questa volta negli interni, al piano primo, come sfondo di un colorato salottino della zona uffici, un open space condiviso da più postazioni ma in realtà perfettamente isolato acusticamente sia attraverso l’utilizzo di pareti in cristallo che di pannelli acustici antiriverbero.
Vivaci note di colore sono state introdotte nei bagni: i rivestimenti ceramici sono stati previsti nel piccolo formato quadrato (in controtendenza rispetto alla “moda” attuale che vuole grandi “lastroni” anche per piccoli ambienti) e presentano colorazioni che vanno dall’azzurro al verde mela.
Cattura l’attenzione, nella scelta degli arredi, la riedizione dello storico tavolo disegnato da Gio Ponti (D.859.1 di Molteni) posto nella sala riunioni e la scrivania Cavour disegnata da Carlo Mollino (riproposta da Zanotta) nell’ufficio della presidenza: testimoniano la straordinaria contemporaneità di pezzi storici progettati dai Maestri del design italiano.
Per la realizzazione del progetto lo Studio Bertero Projects si è avvalso della collaborazione di Aziende partners che rappresentano il meglio del Made in Italy: la già citata Listone Giordano per la pavimentazione in legno, Massimo Ligeri Marmi per i rivestimenti lapidei, Wall&Decò per la carta da parati disegnata dallo Studio stesso, Electrolux Professional per l’attrezzatura della cucina, Tubes per i radiatori Soho nei locali di servizio, Molteni&C, Dada e Moroso per gli arredi, Simas per le ceramiche sanitarie, Fantini per le rubinetterie, IOC project partners (Gruppo Lema) per gli arredi dell’ufficio.
L’illuminazione, studiata ad hoc per consentire il corretto apprezzamento delle sfumature cromatiche dei vini nei momenti della degustazione, è basata su tecnologia Led con frequenze simili per il 98% a quelle della luce solare ed è stata scelta dal catalogo di Artemide.
Un ultimo dettaglio: nella biblioteca tematica appare in bella mostra, dietro una parete in vetro, un modello originale di Lambretta, a testimonianza del passato industriale della zona e di un made in Italy famoso nel mondo.
s f o g l i a l a g a l l e r i a
a cura della
Redazione
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Adriano Pecchio
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