S-Wood per il Green Pea: il racconto
Esiste ancora il lieto fine: storia di una lettera e di una formichina.
È una storia di coraggio e valori. Il protagonista: un Imprenditore bellunese con una, più che decennale, esperienza nell’universo dei rivestimenti in legno per esterni. I luoghi: le Dolomiti, il territorio in cui egli vive, lavora e di cui quotidianamente gode la bellezza. Qualche anno prima queste montagne vengono elette Patrimonio dell’Umanità. La missione: il protagonista difende orgogliosamente quella terra e il suo saper fare, appartiene a quella porzione di mondo ma la vuol condividere con chi coltiva simili ideali.
Siamo nel 2018 e l’azienda dell’Imprenditore è una delle candidate per la fornitura delle strutture esterne in legno previste dai progettisti (ACC Naturale Architettura Cristiana Catino e Negozio Blu Architetti) per il Green Pea, il primo Green Retail Park al mondo, un centro commerciale dedicato agli acquisti sostenibili e consapevoli. Si trattava di racchiudere quindicimila metri quadrati di superficie in una struttura interamente smontabile e riciclabile, un “luogo a parte” voluto dalla famiglia Farinetti e dai suoi partners nella stessa città, Torino, che aveva visto nascere 11 anni addietro il primo Eataly.
L’Imprenditore bellunese si sentiva una formichina tra i giganti; le regole d’ingaggio erano precise: materiali ecosostenibili, riciclabili e a km 0.
Quali chances aveva davanti a sé? Poteva essere concorrenziale se avesse fornito il legname originario del nord Europa che, però, non poteva sicuramente vantare una provenienza a km 0. Oppure, avrebbe potuto offrire un listellare di larice della sua zona le cui tavole, purtroppo, dovevano inevitabilmente, essendo per esterni, essere aggregate con collanti contenenti formaldeide e allora le caratteristiche ecologiche venivano meno e richiedevano un compromesso: i competitors l’avrebbero commercialmente divorato.
Esattamente 45 giorni prima dell’incontro con Oscar Farinetti, fissato per il 12 dicembre e con un timing contenuto nei “40 minuti d’orologio” per ciascuna azienda, nel bellunese accade qualcosa di imprevedibile e devastante per la violenza con cui si è manifestata: la tempesta Vaia, un lutto nazionale per quei boschi che nell’arco di alcune ore sono stati rasi al suolo dalla furia degli eventi atmosferici.
“La stima degli alberi abbattuti è di ben 14 milioni: visti dagli elicotteri della Protezione Civile o dei Servizi Forestali locali, gli abeti sembrano tanti bastoncini dello Shangai sparpagliati per terra”, scriverà il Sole 24 Ore nel ricordare l’evento a tre anni di distanza.
L’Imprenditore corre subito sul posto, aiuta a tagliare i tronchi rimasti senza vita a terra così da liberare passaggi e strade e, nel guardare quel paesaggio desolato e abitato dallo sconforto della popolazione,
nella mente della formichina prende corpo un’idea: recuperare il legname abbattuto e le relative farine di segagione per riconvertirlo, con opportuni trattamenti, in un differente prodotto, innovativo, dalle eccellenti caratteristiche prestazionali
È con questo nuovo materiale, nato da un evento funesto eppure carico di inaspettato ed inestimabile valore aggiunto, che Mauro Scagliarini di S-WOOD si presenta all’appuntamento di dicembre da Oscar Farinetti: i 40 minuti prestabiliti dal protocollo diventano 360.
L’incontro si conclude con un pranzo conviviale e il racconto ha un lieto fine: la fornitura viene affidata all’azienda della formichina che diventa partner del progetto Green Pea.
Cosa aveva convinto la committenza ad optare per un prodotto dalle innegabili prestazioni tecniche ma più costoso rispetto ad altre possibili forniture? Una storia. Proprio quella storia, tragica eppure epica, che è stata alla base della nascita di quel materiale, quella storia raccontata in un’accorata lettera scritta da Mauro Scagliarini ed inviata a Carlo Piglione, il più stretto collaboratore di Oscar Farinetti, un mese prima dell’incontro già prefissato.
Ed è proprio Farinetti a svelare il contenuto di quelle righe durante l’evento torinese del 15 giugno scorso, leggendole al pubblico presente sulla Terrazza Otium di Green Pea per assistere alla presentazione dei prodotti S-WOOD.
Mauro Scagliarini ha voluto condividere quella lettera con noi, gliene siamo grati e la dedichiamo ai nostri lettori.
Ponte nelle Alpi, 09.11.18
Aiuto al territorio bellunese – Progetto Green Pea –
Ciao Carlo,
Ti scrivo in seguito a quanto accaduto la scorsa settimana nel Bellunese; nostro malgrado siamo stati martoriati dal maltempo che ha letteralmente distrutto il nostro territorio e modificato paesaggi secolari delle Dolomiti, Patrimonio dell’Unesco. Avrai visto immagini di boschi interi abbattuti e luoghi trasformati radicalmente.
Da ieri ho iniziato un percorso di studio, ricerca e fattibilità per un possibile recupero di abeti in alcune zone devastate, coinvolgendo le migliori segherie locali e centri di raccolta del legname; metodo e soggetti sono work in progress, con contorni ancora da definire.
Non è sicuramente un percorso facile; ha molte insidie nonché problematiche legate alla gestione delle lavorazioni del thermo trattamento che sto analizzando attentamente per ridurre il progetto a km 0.
Ho intrapreso le verifiche di quanto ciò potrebbe incidere sui costi, sicuramente diversi dal lavorato finito proveniente direttamente dalla Finlandia.
Quanto ti scrivo per me rappresenta un’idea importante perché sono strettamente legato alla mia terra ed alle mie montagne e solo immaginare di poter rivalutare quanto è destinato al macero mi emoziona.
Volevo condividere con te questa mia attività di ricerca che, onestamente, non so se riuscirò a concretizzare, ma che potrebbe essere fonte di grande soddisfazione qualora andasse in porto.
Di certo farò quanto nelle mie possibilità per realizzare qualcosa che attualmente mi appassiona molto perché potrebbe rappresentare un aiuto ed una esaltazione dei nostri abeti violentemente abbattuti ma che potrebbero trovare nuova vita… Sarebbe una straordinaria storia da scrivere e da raccontare.
Scusami per il tempo che ti ho preso ma ci tenevo ad illustrarti questa mia idea e a conoscere le tue osservazioni.
Un cordiale saluto,
Mauro
Cos’altro dovremmo aggiungere se non emozione e stupore per una meta raggiunta con umiltà, impegno e determinazione?
s f o g l i a l a g a l l e r i a
text
ANNAMARIA CASSANI
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FABIO OGGERO
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