Decorare la casa: un’emozione senza tempo
Le festività natalizie riaccendono l’attenzione su tradizioni, magia, predisposizioni e gusti personali
Avete provato a digitare la parola NATALE sul motore di ricerca di Google? Subito dopo le definizioni dei vari dizionari ed enciclopedie online, che occupano i primi posti dell’elenco e che narrano delle origini e del significato della festività, appaiono le proposte della grande distribuzione con promozioni e suggerimenti per arredare la casa e personalizzare l’atmosfera, con consigli sulle varie decorazioni d’effetto.
Sì, perché arriva il Natale e “tutti dobbiamo essere felici”!
In Italia è tradizione dedicare il periodo delle festività che scorrono tra S. Ambrogio (patrono di Milano) e il giorno dell’Immacolata (8 dicembre) ad addobbare le proprie case in preparazione del Natale.
Tuttavia c’è chi inizia molto prima e, per quella data, ha già abbondantemente terminato non riuscendo a resistere alla tentazione di immergersi nell’atmosfera natalizia.
E questo “anticipo” non è un dettaglio ma è stato addirittura oggetto di studi più di trent’anni fa: nel 1989 lo psicanalista Steve McKeown ha pubblicato una ricerca attraverso la quale ha evidenziato come coloro che, in largo anticipo, si occupano di decorare la propria casa per il Natale, siano più felici rispetto ai “ritardatari”. In sintesi: il vischio, le palline colorate e le varie decorazioni che compaiono nel nostro salotto già a novembre, possono fare di noi delle persone più soddisfatte e capaci di riconnettersi con il proprio “bambino interiore” ed aiutano a recuperare ricordi liberandoci da stress e tensioni tipiche del periodo adulto.
McKeown sostiene anche che “… se potrebbero esserci una serie di ragioni sintomatiche per cui qualcuno voglia allestire ossessivamente le decorazioni in anticipo, più comunemente è per motivi nostalgici, per rivivere la magia oppure per compensare la trascuratezza del passato”.
E ancora: “In un mondo pieno di stress e ansia le persone amano associarsi a cose che le rendono felici e il Natale e le decorazioni natalizie evocano forti e positive sensazioni dell’infanzia. Quella magica eccitazione che mettere le decorazioni in anticipo può contribuire ad estendere”.
Quindi gli allestimenti per tali festività diventano una sorta di strumento compensativo e/o rievocativo di una condizione e di un periodo di emozioni vissute.
In uno studio più recente, pubblicato nel 2017 su Journal of Environmental Psychology, viene riportato che coloro che decorano in maniera accurata la casa e il giardino in occasione del Natale sono visti dai propri vicini in maniera più amichevole, la comunicazione migliora e si è percepiti come più affidabili e disponibili.
L’atmosfera che si crea tende a mitigare i problemi della quotidianità e aiuta a farci sentire più felici.
Tuttavia non occorre essere indagatori professionali dell’animo umano per accorgersi come, in questo periodo, tutto venga condizionato ed annebbiato dalla inevitabilità di fare festa: si viene trascinati in un clima che talvolta non ci appartiene e che tutto pone in secondo piano e ci si dimentica per un po’ della realtà che ci circonda, nel tentativo di sospendere i pensieri e i disagi con i quali ognuno di noi può trovarsi a fare i conti.
È proprio vero che questo è un periodo solo di luci, colori e gioia?
Al contrario, per qualcuno è più facile ritrovarsi nel Grinch o in Scrooge (“A Christmas Carol” di Dickens), personaggi di fantasia cinematografica, che disattendono queste Feste e l’atmosfera che richiamano.
Il Natale, come anche altre occasioni particolari dell’anno, per alcune persone è periodo di maggiore sofferenza psichica.
L’omologazione all’atmosfera di festa, alla gioia e alla condivisione che regnano in questi giorni, mettono in evidenza dolori, sofferenze e mancanze che così risultano essere ancora più insopportabili.
Ecco, allora, che addobbi e albero e/o presepe, come la tradizione richiede, rimangono ad impolverarsi oltre il tempo utile, negli scantinati, in attesa che un senso di colpa dell’ultimo minuto venga a liberarli.
Cosa fare? Arrendersi all’arrivo del Natale e trattenere il fiato fino al 6 gennaio?
Proviamo ad affrontare, e magari sconfiggere, il senso di malessere e tristezza che si prova nel vivere un Natale “a metà” e convogliamo le nostre energie nel ricreare un’atmosfera più calda e accogliente nella nostra casa-nido!
Questo può aiutarci a recuperare uno stato d’animo più in sintonia con quello che siamo e viviamo.
Le festività, allora, possono rappresentare l’occasione per rimettersi in contatto con la propria interiorità. Piccole attenzioni che però fanno la differenza: le nostre lucine, i nostri dolci e la nostra colonna sonora. Gesti che curano l’anima, che hanno un impatto positivo sull’umore.
Gesti che parlano di noi e a noi, senza costringerci a nasconderci dietro la felicità a tutti i costi.
È interessante sbirciare tra le tante curiosità che punteggiano il periodo.
L’Ansa, per esempio, identifica quattro identikit che ricorrono riguardo alle feste di Natale in Italia:
– Entusiasti 42%
– Pragmatici 23%
– Aggregatori 19%
– Maestri delle Feste 8%
Nel report “Festive Feels: come l’identità influenza il modo in cui celebriamo le feste” (Klarna) si individuano quattro personalità delle feste, a livello internazionale:
– gli “Entusiasti e Maestri delle Feste” sono coloro che amano di più il periodo natalizio e che più di altri sono interessati dallo shopping compulsivo;
– gli “Aggregatori” sono maggiormente concentrati sulla famiglia e sulle relazioni strette;
– i “Pragmatici” preferiscono fare le cose per bene e ricercare regali ecosostenibili;
– gli “Indifferenti” sono spontanei e non seguono le mode e/o le tradizioni.
In Italia, la ricerca mette in evidenza la scarsa presenza della categoria “Indifferenti”: la maggior parte di noi ama la tradizione sebbene rappresenti un’importante origine di stress.
Decorare la casa è fonte di emozioni che travalicano il tempo e resistono dentro di noi.
Non finisce qui: la ricerca prosegue e mostra ulteriori aspetti legati a queste festività (un approfondimento è sul sito www.ansa.it col titolo “Il Natale quando arriva arriva: come lo vivi?).
Infine, è doveroso riferire anche queste sollecitazioni: la ricerca di Kasser e Sheldon, (2002) ha dimostrato che lo shopping sfrenato di Natale porta con sé un livello di stress tale da condizionare il benessere e la soddisfazione di chi lo attua.
E la musica natalizia? Ha la sua importanza: incrementa le vendite del periodo, anche in maniera significativa.
Non è tutto: che dire del profumo di cannella che sentiamo nell’aria? Pare ormai certificato che sia oltremodo gradito nel periodo natalizio rispetto alla stagione estiva.
Insomma, non facciamoci cogliere impreparati dall’arrivo delle festività!
(P.S.: questo le aziende lo hanno capito!)
s f o g l i a l a g a l l e r i a
text
ELENA OLDANI
psicologa psicoterapeuta
guest
VERA BARINDELLI architetto
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ANTRAX
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SA.GE.VAN MARMI
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CAN STOCK PHOTO
ADRIANO PECCHIO PHOTOGRAPHER