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Interni,  Residenziale

Un nuovo senso agli spazi

Con un attento lavoro sulla planimetria e sulla scelta di arredi e finiture, la ristrutturazione di Bartoli Design dà luce ed energia a un appartamento nel centro di Monza.

Un intervento di ristrutturazione radicale, quello progettato da Bartoli Design per una coppia con figli adolescenti che si è trasferita in Brianza in un appartamento di 210 metri quadrati, all’ultimo piano di un edificio anni ’80.
Cambiare casa non sempre significa avere più spazio a disposizione. In questo caso, la richiesta dei committenti era di mantenere lo stesso comfort della loro precedente abitazione, più ampia, in questa dalla metratura inferiore, ma in una zona più centrale, trovando anche una nuova collocazione per i pezzi di arredo storici della famiglia. Obiettivo raggiunto.
Tanto che, a lavori finiti, il commento più gratificante arrivato ai progettisti è stato quello della proprietaria: “vivendo nel nuovo appartamento ho la sensazione di essere in vacanza!

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Appassionata di design e amante della vita sportiva, la coppia cercava una soluzione luminosa, un’esigenza lontana dall’impressione che dava l’appartamento quando gli architetti lo hanno visitato la prima volta:

una pianta labirintica con vari piccoli locali e, al centro, una scala chiusa che conduceva a un soppalco buio. Si trattava però di uno spazio con tutte le potenzialità di un ultimo piano immerso nel verde, con finestre affacciate su quattro lati e tetto a falde inclinate dalle diverse angolature.
Il progetto di Bartoli Design ha disegnato una nuova pianta che configura l’appartamento in zone aperte una sull’altra: demolite le pareti interne e quelle del vecchio soppalco, la cucina è stata spostata all’estremità opposta, i corridoi sostituiti da pochi pannelli di chiusura scorrevoli o pivottanti che spariscono a filo parete. Durante il giorno dall’ingresso alla camera da letto principale lo sguardo corre ininterrotto e dalle porte aperte la luce filtra negli spazi.
Un’altra parte complessa del lavoro di ristrutturazione ha riguardato la distribuzione di tutti gli impianti negli scarsi spessori disponibili della soletta e delle pareti.
A cavallo tra zona giorno e zona notte, un nuovo soppalco, una leggera struttura in metallo come la scala di accesso, e un’ovattata area relax per i figli che si apre in continuità visiva sul soggiorno. Arredato con le iconiche sedute Michetta disegnate da Gaetano Pesce per Meritalia, questo spazio può diventare occasionalmente una camera per gli ospiti grazie a teli oscuranti scorrevoli. C’è anche un bagno, piccolo ma completo di vasca, doccia, sanitari e lavabo a colonna, realizzato con materiali e finiture che ricordano un bosco innevato, per “risuonare di natura” come era il desiderio dei committenti.

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Dall’alto del soppalco si legge la sagoma a losanghe del tappeto in lana del soggiorno, disegnato da Bartoli Design e realizzato da Kasthall su misura per questa casa, al cui centro c’ è un divano multifacciale, utilizzabile in varie direzioni. Sotto alla scala in lamiera bianca che dal soppalco porta al soggiorno, i pattern grafici dei tavolini Colour Wood in legno tinto di Karimoku si connettono con le geometrie del pavimento in parquet.
Il living si apre sullo studio e sulla zona pranzo; lo spazio è articolato e suddiviso grazie a contenitori bianchi a parallelepipedo che corrono anche a lato della scala. Pezzi di design anni ’50, come la scrivania Cavalletto e la poltroncina Luisa di Franco Albini, e antichi, come il tavolo proveniente dall’Inghilterra, convivono con prodotti di design contemporaneo: le sedie By per Bonaldo, rivestite in pelle, la credenza in rame brunito spazzolato Stars per Laurameroni, entrambi di Bartoli Design, il lampadario a in sfere di vetro pressato, prodotto da Bocci, che lascia intravedere a parete due opere in acrilico e carboncino di Eleonora Pozzi

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Da qui, una porta scorrevole dà accesso alla cucina, realizzata su disegno in Kerlite bianca e pietra lavica smaltata turchese; davanti, un classico tavolo Saarinen di Mohd, sedie in rovere di Karimoku e la lampada a sospensione Ducale in vetro soffiato di Artemide, un pezzo d’affezione che i proprietari hanno portato con sé dalla casa precedente.

L’amore dei nostri clienti per la natura ci ha ispirati a tradurre in superfici geometriche le irregolarità degli elementi naturali, come i fusti degli alberi o la neve; così nasce il progetto della superficie in legno sul lungo elemento contenitore all’ingresso, o la scelta del rivestimento a micromosaico in grès bianco nel bagno ospiti del soppalco”, raccontano i progettisti.

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La zona notte dei figli è progettata con armadi su disegno caratterizzati da prese per arrampicata sportiva utilizzate come maniglie, dalle scultoree librerie a sospensione SheLLf, originariamente un’edizione limitata ora prodotte da Kristalia, e dalle sedie imbottite Joko disegnate dai progettisti sempre per Kristalia, attorno al tavolo su ruote Milano di Bartoli Design per Sagsa.
Nella camera padronale è stato progettato un armadio a tutta parete di profondità maggiorata, con nicchia in ottone brunito e schienale in tessuto arancio, un disegno del 1913 di Josef Hoffmann, che fa da fondale visivo quando si entra nell’appartamento ancora prima che in camera. Un lungo piano corre dietro alla testata del letto in pelle; sopra, i bracci di due applique bianche Turciù di Catellani&Smith fluttuano a parete, in contrasto con le linee rigorose degli altri arredi. Nel bagno, collegato alla camera, le dimensioni raddoppiano visivamente grazie al grande specchio con lavabo sospeso in Corian di Antonio Lupi, come il sistema doccia a nicchia sulla parete, completato dal mobile incassato a filo. Sono sospesi anche i sanitari Link di Flaminia e il radiatore con ganci porta abiti Serie T di Antrax. Il pavimento è in parquet rovere.

Molti divisori sono stati realizzati su disegno dei progettisti: così nasce il volume sotto al soppalco – che scherma il soggiorno dall’ingresso – con vani libreria che rivestono le quattro pareti del parallelepipedo, al cui interno è celato un guardaroba, accessibile dalla zona ingresso con lo scorrimento di mezza parete libreria. Di fronte, un contenitore lungo cinque metri, grazie al suo spessore realizza l’isolamento acustico tra l’ingresso e la camera del figlio: un escamotage architettonico che si configura quindi come zona di contenimento, in cui la luce vibra sulla texture tridimensionale delle pareti.
Il colore bianco domina, declinato in una palette di sfumature e trattamenti sofisticati: le pareti sono finite con pittura all’argilla, che dà profondità e trasparenza; le laccature degli elementi di arredo sono spazzolate a mano, così che, quando ci si avvicina, si legge la luce riflessa in sottili filamenti; la parete contenitore in legno all’ingresso è finita con anilina bianca, che lascia leggere la texture del materiale.
Al bianco si abbinano materiali naturali: il rovere del parquet, posato a spina ungherese e trattato ad olio, e il sughero microgranulato che riveste due pareti nelle camere dei figli, rendendole acusticamente confortevoli.


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