Showroom Gemeg progetto di Victor Vasilev11
Design,  Architettura

Elegante, duraturo, naturale, pregiato…

a cura della Redazione

…e con uno spazio espositivo studiato ad hoc. Parliamo del marmo e dello showroom carrarese di GEMEG firmato da Victor Vasilev.

È un’atmosfera mistica quella che emerge dallo scatto fotografico di Leo Torri: la prospettiva centrale della ripresa evidenzia il perfetto allineamento e la simmetria con cui le lastre di marmo bianco sono state esposte per poter essere apprezzate nello showroom di GEMEG, rinomata azienda toscana nel settore dell’estrazione e commercializzazione del Bianco di Carrara, dello Statuario e del Calacatta.
C’è qualcosa, in questa immagine, che richiama alla memoria l’esercito di terracotta voluto dal primo imperatore cinese, sicuramente la solennità della postura, la solidità e la compostezza dei corpi, ma a differenza delle statue dei sodati che si sono conservate per millenni nel medesimo luogo protette da spessi strati di terra,

qui, a Carrara, le lastre di marmo sostano solo il tempo necessario prima di essere consacrate, in altri luoghi, all’eternità.

L’architetto e designer Victor Vasilev ha curato, a partire dal 2017 e su incarico di Luca Soldati – presidente GEMEG- la riqualificazione del fabbricato industriale di proprietà della società toscana
L’edificio, che ha una superficie coperta pari a 1400 mq e volumi che rimandano ad una matrice razionalista, è composto da elementi strutturali verticali ed orizzontali molto evidenti: la luce naturale, variabile nel corso della giornata, fa mutare la percezione delle facciate gettando ombre più o meno marcate sugli elementi ritmati secondo rapporti proporzionali.
Il progetto ha coinvolto sia l’esterno che l’interno dell’edificio ed è stato concepito come un racconto materico della storia imprenditoriale della famiglia Soldati e della sua visione colta e internazionale.

Victor Vasilev, ha raccolto le richieste della proprietà declinandole in un linguaggio rigoroso, attento, tipico del suo approccio all’architettura e al design.

“Il materiale cavato da GEMEG non doveva essere un manifesto evidente e in questo senso non era chiamato a diventare rivestimento di facciate, aree outdoor, pavimenti: l’azienda lo estrae in blocchi e lo trasforma in lastre ma non lo processa come prodotto finito; la storia ci ha insegnato inoltre che al marmo è affidata l’espressione più alta – artistica e costruttiva – di una civiltà e va usato con parsimonia, anche perché non si rigenera in natura. In questo senso non doveva essere impiegato come soluzione di architettura quanto piuttosto come oggetto da contemplare” afferma Vasilev.

Esterno ed interno sono caratterizzati dal medesimo linguaggio compositivo e cromatico, con una prevalenza di grigi che plasmano un “contenitore” puro ed essenziale ed esaltano il candore della pietra esposta.
Il fronte principale è percorso da un colonnato che si impone nella sua monumentalità scandendone con regolarità la lunghezza, una composizione il cui ritmo viene esaltato dall’illuminazione notturna curata da Metis Lighting: i profondi setti verticali sostengono la copertura piana mentre nella parte inferiore poggiano solo in parte sul basamento, con un effetto quasi sospeso.
Le campate comprese tra i setti sono caratterizzate, in secondo piano, da un paramento la cui parte superiore è rivestita in Alucobond (pannelli composti da due lamiere esterne di alluminio e un nucleo di sostanze minerali) tinta antracite, mentre quella inferiore è definita da grandi vetrate con serramenti ad incasso, che

mostrano ai passanti le preziose lastre bianche accuratamente depositate all’interno dell’edificio.

La sottile fascia che fa da basamento è percorsa da tagli tecnici orizzontali trattati come segni decorativi con forte richiamo alla brand identity per il loro riferimento diretto alla grafica del logo GEMEG.
L’ingresso allo showroom è segnalato e protetto da un volume regolare che aggetta dal profilo della facciata, rivestito anch’esso in pannelli di Alucobond color antracite: oltrepassata la soglia i visitatori sono accolti dalla reception, attrezzata con mobili in metallo disegnati ad hoc .
Dalla hall d’ingresso si accede all’area lounge, uno spazio caratterizzato da una doppia altezza e arredato con sedute (Arper): in questo ambiente è stata collocata la scala che collega i due piani dedicati alle attività di ufficio per un totale di circa 250 mq, con una suddivisione tra postazioni singole, sale riunioni, piccoli magazzini e servizi.

Il Bianco di Carrara definisce solo pochi dettagli dell’intervento di interior design: il rivestimento del bancone di accoglienza, la piattaforma che funge da primo gradino della scala, i lavabi.

Il Bianco di Carrara definisce solo pochi dettagli dell’intervento di interior design: il rivestimento del bancone di accoglienza, la piattaforma che funge da primo gradino della scala, i lavabi.

le lastre di marmo, distribuite su 1250 mq in file ordinatissime e avvolte dalla nuance grafite, delineano percorsi funzionali che consentono l’osservazione ravvicinata, mentre l’illuminazione diffusa, in aggiunta a quella naturale e integrata al progetto, permette di valutarne venature e caratteristiche.
Sul lato opposto all’ingresso è stata ricavata una piattaforma coperta per la movimentazione del materiale e la logistica, dove un gioco di strutture parallele e piani crea un disegno forte in uniformità al progetto.

Inaugurato nel settembre 2022, lo showroom è diventato subito ‘cover’ della comunicazione aziendale.

Una nota molto significativa per comprendere la realtà di GEMEG: nel 2010 l’azienda ha prodotto “Il Capo”, il pluripremiato cortometraggio del regista italiano Yuri Ancarani, presentato in anteprima alla 67esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia: un racconto affascinante, ambientato sulle pendici del Monte Bettogli nei pressi di Carrara, che celebra le montagne, la grandezza della pietra da sempre ambita in tutto il mondo,

l’intelligenza e la maestria dell’uomo che come un direttore d’orchestra, attraverso la semplice, codificata gestualità delle mani, dirige, da secoli, il lavoro nelle cave.


s f o g l i a l a g a l l e r i a

a cura della Redazione

progetto di
VICTOR VASILEV
📞 +39 333.6332195
📩 info@victorvasilev.com

immagini
LEO TORRI
📩 studiotorri@gmail.com


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