La casa dell’architetto #2.
a cura della Redazione
In Brianza, l’architetto Stefano Fumagalli si circonda di bianco e di icone del design per lo spazio privato familiare.
Una categoria di professionisti per la quale proprio non calza il motto popolare “In casa del calzolaio non si hanno scarpe” è quella degli architetti. La cura con le quale lavorano per gli altri cercando di interpretarne desideri e bisogni nulla toglie all’attenzione che pongono nel realizzare il proprio habitat domestico, un biglietto da visita che, in alcuni casi, rappresenta l’unica vera possibilità di espressione del proprio modo di intendere l’abitare al netto di gusti (altrui), mode e tendenze.
L’architetto Stefano Fumagalli in prossimità del centro storico di Carate Brianza – città della prima Brianza collinare la cui bellezza dei paesaggi e l’aria buona che vi si respirava ne fecero fin dal Settecento, un luogo ideale per costruire ville da destinare ai riposi estivi – ha firmato il progetto di ristrutturazione di una corte risalente alla metà del 900, all’insegna del binomio “casa e bottega”.
L’abitazione si sviluppa su due piani per una superficie complessiva di 280 mq.
Appare evidente come l’architetto si sia voluto affidare al contrasto di colore “caldo /freddo” per creale l’atmosfera ritenuta ideale per lo svolgimento della vita familiare : su una solida base rappresentata da una pavimentazione in legno di rovere, tinto a campione in una tonalità scura (utilizzato anche come rivestimento per alcune pareti, per il soffitto della cucina e per il soppalco) si impostano gli elementi d’arredo rigorosamente di colore bianco, un fondale luminoso da cui emergono i piccoli tocchi di colore della quadreria e di alcuni mobili laccati per lo più nelle tonalità di raffinati rossi.
La zona giorno si affaccia sul giardino attraverso ampie vetrate ed è stata concepita come un open space dalle dimensioni generose, lungo il cui asse si sviluppano le aree organizzate per lo svolgimento delle attività familiari, contrassegnate da pezzi iconici di design: oggetti “immortali”, un omaggio ai Maestri che, nel “secolo breve” hanno ripensato, influenzandolo, il modo di vivere lo spazio dell’abitare.
Procedendo dal salotto a lato dell’ingresso e procedendo verso la cucina si incontrano: il divano in pelle della collezione LC di Cassina (progettato nel 1928 da Charlotte Perriand , Le Corbusier, Pierre Jeanneret), il Tavolo con ruote di FontanaArte (progettato da Gae Aulenti nel 1980) la Barcelona- Dormeuse prodotto da Knoll, capitonè rivestita in pelle (progettata nel 1930 da Mies Van der Rohe), il tavolo Tulip prodotto anch’esso da Knoll (progettato nel 1967 da Eero Saarinen) , le sedute Panton di Vitra, ideate da Verner Panton nel 1959 (le prime sedie, con un design a sbalzo, realizzate interamente in plastica a partire da un pezzo unico).
Una parete completamente trasparente caratterizzata da vetrate prive di telaio in vista separa la zona pranzo dalla cucina con penisola, rigorosamente bianca (finitura in poliestere e piano in corian) e da altri locali servizio quali lavanderia e centrale termica.
In posizione frontale rispetto l’ingresso, una parete -rigorosamente bianca con una finitura lucida che riflette ed intensifica ulteriormente la luce che entra con abbondanza dalle ampie vetrate – occulta la scala che conduce al soppalco, adibito ad ulteriore salotto e dotato di affaccio sul terrazzo. A questo livello si distribuiscono i locali della zona notte: una camera padronale con sala da bagno dedicata ed una vera e propria dressing room dal design molto raffinato i cui elementi, rivestiti in pelle bianca con motivo ad impuntura, sono stati disegnati da Stefano Fumagalli.
Alcuni brand per le forniture di serie: Panzeri per la lampada a sospensione Zero Round sopra il tavolo da pranzo, Vispring per il letto della camera padronale, Astro Lighting per le applique Park Lane Reader, rubinetterie Hansgrohe per il bagno padronale.
Al piano terra, direttamente collegato con la zona di relax all’aperto, un godibilissimo giardino d’inverno con copertura vetrata offre un ulteriore luminoso spazio living dove, tra le tonalità bianche e marroni degli elementi mobili e dei rivestimenti spicca la lampada da terra Arco, progettata nel 1962 da Achille e Pier Giacomo Castiglioni per Flos.
s f o g l i a l a g a l l e r i a
progetto
STEFANO FUMAGALLI ARCHITETTO
Via San Carlo, 6
20841 CARATE BRIANZA (MI)
📞 039 0362 992526
immagini
Adriano Pecchio Photographer