Hospitality #2: Relais Masseria Capasa
Storia, tradizione e tecnologia convivono in un Relais
situato nel cuore del Salento.
A pochi passi da Martano, capoluogo della Grecia Salentina, terra nella quale fino al secolo scorso si parlava una sorta di dialetto ellenofono (il griko), nella pianura verdeggiante che da Lecce scende verso Otranto per poi tuffarsi in un mare limpido e cristallino, in una masseria del XVIII° secolo sorge il Relais Masseria Capasa.
Un vasto parco è la cornice della struttura e, contemporaneamente, il filtro rispetto alla campagna circostante, fatta di terra rossa,
muretti a secco e uliveti secolari.
L’opera di ristrutturazione, su progetto dell’architetto Paolo Fracasso coadiuvato dall’interior designer Vanna Zorzi, si è basata sull’utilizzo di un linguaggio architettonico privo di “orpelli”, con una forte attenzione per il patrimonio storico esistente e nel rispetto della tipologia classica con i corpi di fabbrica che circondano la corte centrale.
I nuovi interventi di integrazione, ridotti al minimo, sono stati concepiti in modo tale da distinguersi dall’esistente senza creare alcun contrasto.
L’idea pervasiva è stata quella di realizzare certamente degli spazi che avessero un “sapore di casa”, atti ad accogliere la vita quotidiana, ma che contemporaneamente potessero restituire una precisa percezione sensoriale di armonia ambientale per tutto lo spazio situato intorno a qualsivoglia osservatore: una illuminazione degli ambienti studiata ad hoc, fatta di elementi puntuali e differenziati, dialoga con la pietra di Lecce che, con il suo tipico colore, simile a quello del pane, restituisce allo sguardo una sensazione di confortevole morbidezza.
La precisa scelta di materiali naturali si è fondata sulla volontà di utilizzare le loro specifiche qualità, quali la capacità di invecchiare assumendo, con il trascorrere degli anni, quella patina del tempo in grado di aumentarne il fascino e il valore estetico: un utilizzo degli elementi “primitivi” che la natura mette a disposizione in grado di cristallizzare nel tempo le forme arcaiche attraverso le quali si esprime il progetto.
Oltre alla già citata pietra di Lecce nella Masseria Capasa è stato utilizzato il marmo di Trani per le pavimentazioni – impiegato in diversi formati con finitura opaca e bordatura irregolare – e , là dove le pareti non sono a vista, un intonaco di tipo grezzo con tecnica “marocchina”.
Il tema della “terra” e delle sue sfumature cromatiche è presente ovunque nella Masseria Capasa, anche negli arredi i cui colori e materiali (legno) sono in perfetta armonia con le “nude e silenziose” pietre strutturali e di rivestimento
La cucina, il braciere e la fontana esterna sembrano progettati per restituire la stessa forza della natura, solida e atemporale.
L’utilizzo dei materiali naturali e l’idea di fissare il progetto in forme primordiali non ha costituito un limite o una rinuncia per l’innovazione : ai materiali arcaici sono stati accostati moderne tecnologie impiantistiche dell’abitare con uno sguardo, anche qui, alla tradizione attraverso l’uso, per gli elementi terminali dell’impianto elettrico, di frutti e placche in materiale ceramico tipico delle strutture salentine.
s f o g l i a l a g a l l e r i a
testo a cura della Redazione
progetto
Paolo Fracasso architetto con Vanna Zorzi interior designer
partner Bianco Cave
immagini Adriano Pecchio