Hospitality #3: il Majestic a Madonna di Campiglio
Tradizionalmente contemporaneo: se i dettagli diventano la differenza.
In Trentino Alto Adige, tra il gruppo montuoso dell’Adamello e quello del Brenta, in Val Rendena, si trova Madonna di Campiglio, definita come una delle “perle delle Dolomiti”. Fondata intorno al 1190 come convento-ospizio diviene famosa verso la fine del XIX secolo come luogo di villeggiatura prediletto dalla principessa Sissi e dal marito imperatore d’ Austria Francesco Giuseppe. Intorno agli anni ’50 del secolo scorso si afferma come località per turismo e sport invernali e da allora ha sempre saputo essere all’altezza del suo appellativo.
Nel cuore del centro pedonale sorge il Majestic Mountain Charme Hotel, storico albergo che dal 1952 accoglie turisti da ogni parte del mondo con una filosofia che aspira alla valorizzazione del territorio anche attraverso una ricerca di suggestioni e una sensibilità non comune per i dettagli.
Con questa precisa visione la proprietà si è rivolta allo Studio associato Caberlon Caroppi Italian Touch Architects per un intervento di rinnovo, che ha riguardato soprattutto gli ultimi due piani dell’edificio, basato sull’irrinunciabile intendimento di mantenere inalterato quel singolare stile di eleganza alpina che ha sempre caratterizzato il Majestic.
Lo Studio ha raccolto la “sfida”: si trattava di coniugare uno stile lussuoso contemporaneo con il rispetto per la tradizione del luogo, in armonia con il genius loci, quello della magica atmosfera delle Dolomiti del Brenta.
La richiesta ottimizzazione degli spazi ha portato alla realizzazione di camere per gli ospiti più ampie e flessibili in grado di offrire, all’occorrenza, attraverso un sistema di porte a scomparsa, posti letto supplementari ricavabili sia da piccole zone living all’interno della camera padronale, sia attraverso l’unione di più camere: il tutto ottenuto senza venir meno a quella “semplicità di linee” che, oltre a conferire la ricercata eleganza, rispetta la storicità e la tradizione campigliana.
Per i pavimenti e i rivestimenti delle pareti degli ambienti principali si sono utilizzate le doghe modulari in legno di rovere che traggono naturale ispirazione dagli ambienti montani.
La maggior parte degli imbottiti (testate dei letti e sedute) sono stati progettati e realizzati su misura e si propongono nelle morbide tonalità del grigio materico che conferiscono il carattere sobrio della contemporaneità.
E se tutto questo, a livello generale, restituisce la reinterpretazione in chiave moderna dei classici ambienti montani, è nei dettagli che si scoprono man mano che si può apprezzare la ricercatezza e l’attenzione per l’esclusività: le importanti armadiature hanno finitura in pelle con impunture realizzate a mano, ganci appendiabiti a scomparsa, nicchie contenitive nascoste, lastre di cristallo serigrafate con l’emblema dell’orso, simbolo della città. L’immagine si ritrova, a sorpresa, su fondo rosso, aprendo le ante degli armadi e viene riproposta, in ferro, per le lampade realizzate dall’artigianato locale.
Completa l’atmosfera una suggestiva illuminazione affidata a MM Lampadari per le lampade decorative, a MA.PA.LUX per gli elementi tecnici e a Chary per i corpi luminosi, personalizzati, destinati alle camere e ai corridoi di disimpegno.
Tradizione, modernità e rivisitazioni si fondono in un concept-hotel che esalta le suggestioni di un luogo dove la natura sa ancora essere meraviglia.
s f o g l i a l a g a l l e r i a
testo a cura della
Redazione
progetto
Studio CaberlonCaroppi
Italian Touch Architects
immagini
Vito Corvasce
partners
MMLampadari
Ma Pa Lux
Chary