MBMH West Vancouver House ©HuftonCrow 064 379
Architettura,  Interni

LIMINAL HOUSE

a cura della Redazione

Una casa di “transizione” sulle scogliere canadesi.

Liminal House, come suggerisce il nome, si basa su un concetto architettonico profondamente legato alla “liminalità”. Il termine “liminale” deriva dal latino “limen”, che significa “soglia”: in questo contesto identifica uno spazio che esiste tra due situazioni definite, un luogo di transizione e trasformazione.

Nella “Liminal House”, progettata dallo studio canadese McLeod Bovell, con sede a Vancouver, il concetto di liminalità si riflette nell’idea di spazi che sono “in transizione”.

La casa stessa è un luogo di passaggio tra l’ambiente urbano e la costa naturale nell’area di West Vancouver.

 

 

Gli spazi interni, con le loro vetrate e i giochi di prospettive, creano un’esperienza di continua scoperta e mutamento. Questo fa sì che chi abita o visita la casa si trovi costantemente in uno stato di cambiamento, quasi di disorientamento, sperimentando una sensazione di essere tra due mondi, in bilico tra interno ed esterno, tra natura e costruzione.

Il gioco di linee e volumi asimmetrici della Liminal House non è un mero esercizio estetico, ma un modo per definire spazi che interagiscono dinamicamente con l’ambiente circostante. Gli angoli prospettici e i cannocchiali visivi non solo guidano lo sguardo, ma invitano i visitatori a esplorare e scoprire continuamente nuovi punti di vista e connessioni con la natura.

La casa si sviluppa su tre piani per un totale di circa 1.000 mq. Alla base, tra garage, ufficio e aree tecniche, trovano spazio la SPA e la sala espositiva per la collezione d’auto d’epoca dei proprietari. L’area giorno si sviluppa invece sul piano principale e si presenta con una pianta aperta. Le suite e le altre camere, per un totale di sei, si trovano infine al livello più alto, per godere al meglio della vista sul paesaggio circostante.

Il progetto d’interior, pur essendo attento e rispettoso delle suggestioni che il contesto offre, non si lascia sopraffare da esso: all’interno della residenza sono infatti presenti dettagli e angoli capaci di distogliere lo sguardo per creare un’atmosfera accogliente e intima. Particolare rilievo va dato alla cucina, un elemento solido dalle linee semplici, integrato armoniosamente nell’architettura. La lunga isola, con un piano in pietra sinterizzata Lapitec che sembra emergere direttamente dal pavimento, contrasta elegantemente con le superfici e gli sgabelli in legno, bilanciandone l’insieme.

Le rigide condizioni climatiche locali hanno imposto un’estrema cura nella scelta dei materiali che rivestono le superfici, privilegiando cemento, alluminio ed Accoya, un legno dalle prestazioni superiori ideale per l’impiego in esterno. Tutte le pavimentazioni interne, inclusa la cucina, sono state realizzate in pietra sinterizzata Lapitec, prodotta dall’omonima azienda italiana, in lastre di grandi dimensioni, con spessore di 12 mm e finitura Satin nel colore Grigio Cemento, per garantire resistenza agli effetti del vento, dei raggi UV e della salsedine.

Liminal House incarna un approccio scenografico alla residenza, dove l’architettura può essere compresa solo attraversandola ed esplorandola da ogni angolazione.


s f o g l i a l a g a l l e r i a

Studio McLeod Bovell
293 Columbia St.
Vancouver, British Columbia
V6A 2R5
📞+1 604 723 4645

immagini
Hufton + Crow


 



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