Occhio alle forme
“Solo quando comprenderemo i nostri luoghi, saremo in grado di partecipare creativamente e di contribuire alla loro storia”
La citazione riportata nel sottotitolo è di Christian Norberg-Schulz, architetto, critico e teorico dell’architettura (“Genius Loci. Paesaggio Ambiente Architettura”, 1979, Edizioni Electa). In questa pubblicazione l’autore affronta l’antico tema dello “spirito del luogo” con il quale gli architetti – o chiunque intervenga nel realizzare modifiche dello spazio naturale – si devono confrontare.
È sembrato l’avvio ideale per la stesura di una serie di pagine, in più “puntate”, aventi come tema la disciplina cinese del Feng Shui i cui principi si ritrovano nell’ architettura contemporanea bioecologica.
Il Feng Shui, da migliaia di anni, e la psicologia ambientale, più recentemente (inizio anni ’70), ci parlano della relazione fra uomo e ambiente e dei meccanismi che ne regolano influenze.
Entrambe le discipline studiano gli effetti psicofisici dell’ambiente sull’uomo.
Le forme che ci circondano, sia quelle naturali (montagne, colline, pianura) che quelle dell’ambiente costruito (edifici, strade, elementi urbani), comunicano con noi attraverso un linguaggio ricco di informazioni che stimola la nostra parte inconscia, emozionale, e ci trasmette sensazioni ed emozioni di vario tipo. La disciplina orientale, per prima, si è occupata di studiare questo fenomeno in maniera pratica basandosi sull’osservazione della realtà. A dispetto delle semplificazioni e della distorsione che ha subito nel corso degli anni il Feng Shui non è uno stile di arredamento ma una pratica di studio che analizza i molteplici fenomeni naturali e considera il macrocosmo (l’ambiente, l’esterno) più importante dell’interno (microcosmo).
Il Feng Shui autentico è una disciplina antica, nobile, con una storia millenaria. Veniva utilizzata dagli antichi maestri cinesi alla corte dell’imperatore per individuare, attraverso un’attenta analisi dei luoghi, il posto migliore dove costruire templi e palazzi.
Questo principio di individuare il sito dalle caratteristiche qualitativamente migliori per l’inserimento dell’edificio nell’ambiente naturale dovrebbe poter valere ancora oggi in quanto esiste un profondo legame di reciproca influenza fra l’uomo e l’ambiente costruito.
Quando lo spazio che abitiamo è in buona relazione con l’esterno possiamo trarne energia positiva, attiva (ad esempio attraverso aria, luce naturale, forme gradevoli e armoniose) e assorbirne vitalità. Al contrario se ciò che ci circonda è sgradevole e percepito come nocivo l’energia che ne riceviamo è negativa, che non ci sostiene nelle nostre funzioni vitali e che può trasmetterci un senso di disagio e di malessere.
Forme e colori possono influenzare il benessere delle persone, risultare gradevoli o sgradevoli, comunicarci conflittualità o armonia e cambiare la percezione che abbiamo di un determinato posto.
Tutti noi abbiamo dei luoghi che privilegiamo ed altri che evitiamo perché ognuno di noi ha il proprio vissuto e sperimenta le situazioni in maniera differente. Tuttavia esistono dei principi universalmente validi e profondamente radicati in noi che ci fanno riconoscere alcuni luoghi come desiderabili e preferibili in quanto sicuri e quindi in grado di trasmetterci tranquillità e piacevolezza.
Il Feng Shui paragona la casa ad un corpo vivente che riceve energia dall’esterno ed occupa una sua posizione nello spazio. Proprio come noi, l’abitazione vuole essere protetta e desidera avere davanti a sé un bel paesaggio, vitale e aperto.
In un ambiente rurale questa condizione favorevole può essere ricercata nella conformazione del paesaggio in prossimità della casa, mentre in un ambiente urbano occorre considerare il rapporto della nostra abitazione con gli edifici circostanti che devono essere percepiti come “aiutanti” in grado di fornirci protezione e sicurezza.
La consapevolezza dello spazio che ci circonda ci può aiutare a riconoscere un ambiente benefico da uno nocivo e darci gli strumenti per capire l’origine di alcuni malesseri e intervenire in situazioni non propriamente favorevoli. Infatti non solo la nostra psiche ma anche il nostro corpo può essere influenzato da un luogo.
Oggetti e fenomeni esterni poco piacevoli possono provocare nell’organismo reazioni anche intense. Alcuni spazi, ad esempio, sono caratterizzati da presenze inquietanti o troppo ingombranti (per esempio edifici con forme particolarmente minacciose o evocative in senso negativo) che ci possono dare istintivamente la sensazione di un pericolo imminente.
Il corpo reagisce per risolvere il problema individuato nell’ambiente e attiva uno stato di allerta che, se prolungato, può provocare problemi di vario genere anche a livello fisico in quanto si ripercuote sul nostro sistema endocrino e nervoso.
Se abitiamo o sostiamo per lunghi periodi in questa particolare situazione sarebbe opportuno neutralizzare l’effetto negativo di queste forme schermandoci e proteggendoci in maniera opportuna dalle forme che ci provocano tensione.
In altre circostanze possiamo trovarci di fronte a spazi dalle caratteristiche opposte nei quali la presenza di situazioni stagnanti di vario genere (come ruderi, aree dismesse, zone in disuso, strade poco trafficate, cantieri abbandonati, edifici mal funzionanti) possono con il loro stato di trascuratezza e staticità indurci un senso di stanchezza e di affaticamento o di eccesiva rilassatezza.
Anche in questo caso sarebbe utile intervenire per eliminare o ridurre l’effetto negativo di questa situazione problematica.
Costatato che esiste un legame profondo tra ambiente, uomo e abitazione occorrerebbe intervenire nel territorio realizzando edifici che si inseriscano armoniosamente nel paesaggio circostante rispettando la natura, in luoghi accoglienti e piacevoli dove l’uomo possa relazionarsi in maniera vantaggiosa con il proprio habitat ottenendo benefici per la propria salute.
Costruire case «sane» significa non solo porre attenzione ai materiali e alle tecniche di costruzione per la realizzazione di edifici salubri ma anche dedicarsi al comfort delle persone che vi abitano, rispettando l’essenza dell’uomo e le sue esigenze, creando spazi e ambienti nei quali si possa rigenerare mente e corpo.
s f o g l i a l a g a l l e r i a
testo Silvia Pullega
progetti Gianluca Bazzan, Studio Pandolfo-Boggio-Garino, Interni Ars, Matteo Bulli, Andrea Malacarne, Eisenman Architects, Anouk Legendre e Nicholas Desmazières di XTU Agency. Vittorio Grassi, Frank Gehry, I.M. Pei & Partners, Sherman Kung & Associates Architects Ltd, Norman Foster and Partners, Studio 3XN,