Il-Labirinto-della-Masone
Architettura,  Paesaggistica

Il labirinto della Masone

Ci si può perdere, eh sì.

Si può vagare per tre chilometri e mezzo senza trovare mai la via d’uscita. Questa, però, non è una visione onirica senza soluzione, ma una bella giornata da passare tra arte e piante tanto di moda quanto sconosciute.

Andiamo, quindi, in provincia di Parma, a sud di Fontanellato (dove un castello ci ricorda i fasti del Ducato di Parma e Piacenza), perché da quelle parti c’è il labirinto della Masone che, visto dall’alto, è una stella a otto punte perfettamente disegnata.

Insomma, come si dice, il luogo e il perdersi valgono la gita. Questa geometria che decora la pianura ricorda altre suggestioni siderali, come la città di Palmanova e quella (non lontana) di Sabbioneta.

È nel 2015 che si realizza il sogno di Franco Maria Ricci, editore raffinato e visionario a tal punto da decidere che questa stella a otto punte si sarebbe ottenuta piantando duecentomila bambù.

Sto in realtà raccontando un atto di generosità di un uomo che restituisce alla stessa terra di proprietà della sua famiglia di origine un luogo di coltivazione di questa esotica pianta, ma anche un museo con la sua intera collezione di opere d’arte, una biblioteca che racconta il suo mondo editoriale, spazi per mostre, un ristorante e, al centro del labirinto, un piccolo e prezioso luogo dove soggiornare.

Questo labirinto non ha certo il carattere effimero di un’opera di land art, anzi, ci racconta veramente come si comportano il Phyllostachys bissetii, il Phyllostachys vivax, il Phyllostachys Aureasulcata che sono alcune delle specie di bambù più utilizzate per costruirlo.

Si tratta di piante che filtrano gli agenti inquinanti, rigogliose e molto vigorose, alcune alte anche una quindicina di metri; le loro radici formano un reticolo superficiale impenetrabile che si avverte sotto ai piedi, per cui, se ci si cammina sopra, sembra di galleggiare.

Le lisce e indistruttibili canne, ondeggiando, creano un bosco fitto e buio, un muro vegetale ingentilito da sorprendenti foglie chiare che frusciano leggere ed elegantissime.

Impossibile vedere attraverso questa vegetazione che è perfetta per farci perdere, ma soprattutto, a pensarci bene, per farci ritrovare.

Nel caso, però, il senso dell’orientamento proprio non ci aiuti, possiamo cercare in rete, lì si trovano trucchi e suggerimenti per riuscire a cavarcela da soli nella sfida di trovare l’uscita.

Se, invece, decidiamo di lasciare la vittoria al bambù, possiamo chiamare un numero dedicato che ci viene fornito in biglietteria e il personale addestrato al recupero sarà così gentile da riportarci all’uscita.


 

Ma che tutti i Phyllostachys siano avvisati, è solo una prima sconfitta a cui seguirà una vittoria certa, riservata alla prossima passeggiata.


s f o g l i a l a g a l l e r i a 

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ALESSANDRA CORRADINI PAESAGGIO STUDIO

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IL LABIRINTO DELLA MASONE
Strada Masone 121
43012 Fontanellato (PR)
📞 +39 0521 827081
📩 labirinto@francomariaricci.com

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Franco Maria Ricci editore e Labirinto della Masone:
📩 
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MASSIMO LISTRI
CARLO VANNINI


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