• Se il passato diventa trendy

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    Una riflessione sull’heritage marketing: la riscoperta di oggetti, di una nuova familiarità di gesti e abitudini fa rivivere un mondo attualizzando il design di un tempo con inaspettate emozioni. Non è un caso. Non è mai un caso quando c’è di mezzo il marketing. Quindi il gesto di far via la polvere da prodotti, marchi, lettering, da qualche parte certamente arriva: una brezza che s’annuncia leggera, che fa socchiudere gli occhi, sfiora il cuore, ci porta i profumi, tocca i sentimenti.Il marketing non è un universo parallelo, che ragiona coi suoi canoni, è qui accanto a noi, vuole conoscerci e anticiparci con le sue soluzioni. E quindi la decisione di togliere la polvere non poteva che scaturire indagando i fenomeni…

  •  RAFFAELLO GALIOTTO: il design del processo. 

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    “Del marmo non si butta niente” “Raffaello Galiotto è uno dei maggiori esperti di design litico. Ma lavora anche con la plastica: che vuole difendere”.È il sottotitolo dell’articolo che nel settembre scorso il quotidiano “la Repubblica” ha dedicato al designer vicentino. Classe 1967, formatosi presso l’Accademia veneziana di Belle Arti, il lavoro di Raffaello Galiotto sembrerebbe essere diviso tra la passione per i materiali naturali ancestrali, quali sono il marmo e la pietra, e quella per il prodotto artificiale per eccellenza, il polipropilene, inventato dall’uomo circa una settantina di anni fa. Due facce di una stessa medaglia? No, si tratta in realtà di soli due aspetti d’una poliedrica personalità che vede Raffaello Galiotto impegnato su più fronti col proprio studio…

  • ADRIANO DESIGN: una ricerca permanente.

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    “…ogni singola cosa può essere riprogettata sempre in un modo diverso e migliore” 17 novembre 2010, prima del fischio di inizio dell’amichevole tra la nazionale di calcio argentina e quella brasiliana, due famosi campioni, Ossie Ardiles e Carlos Alberto, ex calciatori dei rispettivi schieramenti, si sfidano ad una partita di calcio su un biliardino in cristallo posto al centro del campo da gioco del Khalifa Stadium di Doha, in Qatar: si trattava di “Gold Teckell”, calcio balilla in edizione limitata prodotto in Italia da B.Lab .28 maggio 2014: l’azienda piemontese FACEM-TRE SPADE si vede assegnare il premio Compasso d’Oro ADI per un oggetto grande quanto una moneta. Si trattava della valvola per sottovuoto “Takaje”, che in piemontese significa “ho fatto…

  • Aziendesign #5: TONELLI DESIGN.

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    La lavorazione del vetro, tra tecnologia e tradizione: un racconto tutto italiano per un’azienda che ha rivoluzionato il settore dell’arredo. Sarà l’aria. Forse quell’aria che percorre il litorale e poi s’allenta man mano che raggiunge l’interno, chissà. Che sia proprio quell’aria di confine tra Romagna e Marche, più dolce d’estate e appuntita d’inverno, che respirano i due soci di Tonelli Design, Michele Gasperini e Michele Bacchiocchi, a renderli così sagaci, frizzanti, gustosamente salmastri nella conversazione? Ebbene, volevo essere provocatorio con le mie domande, con qualche sottinteso, infilandomi nei “non detto” per strappargli qualche segreto in più e invece… E invece mi hanno disarmato con la loro singolare parlata che sovrappone le “esse” alle “zeta” e che dimostra, già dal primo…

  • Via libera ad una nuova spazialità

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    Una ristrutturazione radicale, firmata dallo studio LCA, esalta le potenzialità espressive e funzionali di un appartamento degli anni ’60. “Ogni progetto è un percorso unico: tecnico, culturale, emotivo. Si progetta per soddisfare le diverse esigenze del committente, ma si tracciano anche nuove strade nella propria esperienza professionale, che si nutre di incontri, confronti, problemi e soluzioni alternative”. L’architetto Luca Compri, fondatore dello studio varesino LCA architetti, sintetizza così il suo approccio e quello dei suoi collaboratori ad un lavoro ricco di scambi e di connessioni. Tutta l’attività dello studio, che opera a varie scale progettuali, è caratterizzata dalla volontà di realizzare opere architettoniche altamente sostenibili, che rispettino le persone e l’ambiente. La cura del dettaglio, l’utilizzo delle potenzialità espressive della…

  • C’era una volta il bagno. Oggi c’è la “sala da bagno”.

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    Attraverso le epoche e i significati ecco la nuova “dimensione” (non più solo fisica) di questo ambiente Se ci facessimo prendere per mano e ci facessimo condurre all’interno dell’”universo bagno”, non potremmo che iniziare ripercorrendo l’evoluzione storica di questo ambiente, dalle sue origini ai giorni nostri, e annotando la significativa evoluzione (rivoluzione?) che l’ha coinvolto, trascinato dalle trasformazioni sociali e culturali che hanno investito l’uomo e le sue abitudini.Come luogo privato dedicato all’igiene ed alla cura della persona è un concetto che acquisisce forza solo in tempi relativamente recenti.Anticamente il termine bagno (di derivazione latina, balneum) veniva associato all’immersione del corpo nell’acqua ed era di là da venire il riferimento ad un locale specifico.La dimensione domestica del bagno è una…

  • Pepe Tanzi: “Album” di famiglia.

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    La luce nel cuore della Brianza, tra artigianato ed alta tecnologia. Medusina, Seppiolina, Caramella, Diatomea, Galaverna, Patata, Stellina….Non sono i nomi dei personaggi di una favola, sul tipo di quelli che potrebbe incontrare Alice in un immaginario sequel dell’originale racconto: sono le “poesie” di Pepe Tanzi, divenute tangibili nelle forme di raffinate lampade in vetro soffiato e formato a mano.Stiamo parlando della produzione di Album, azienda monzese fondata da Pepe Tanzi verso la fine degli anni ’80, nella quale riverbera tutta la sua particolare attrazione per le forme in cui la natura si manifesta ed il forte interesse e curiosità per gli aspetti tecnologici più avanzati. Attento osservatore dei cambiamenti di gusti e abitudini della società post ’68, Pepe Tanzi…

  • Claudio Bitetti, punto.

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    Il Pensiero che diventa Forma.  “Un giorno, in un’officina di fabbri posai una lampadina su un guanto appoggiato su di un bancone: involontariamente quel guanto si trasformò in un ironico svuota tasche. Oggi con questo progetto desidero ringraziare tutti coloro che, con le loro mani dense di conoscenza e sapienza, quotidianamente concretizzano i miei sogni e deliri”.Così scriveva una ventina d’anni fa Claudio Bitetti per narrare la genesi di Mimì, un portaoggetti da parete prodotto da Minottiitalia, e ci sembra di poter dire che in quelle poche righe siano condensati gli elementi che caratterizzano il suo lavoro: uno sguardo ironico, e decisamente fuori dal comune, sulla realtà che è sotto gli occhi di tutti ma che lui sa trasformare attraverso…

  • E se non fosse solo decoro?

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    La scelta di un tessuto può influenzare la qualità dell’abitare? Ci risponde il Feng Shui: sì! Tessuti e tappezzerie hanno giocato un ruolo fondamentale nella storia e nell’arte arrivando ad esprimere gusti e scelte ornamentali di varie epoche, latitudini e censo caratterizzandosi in differenti “stili”.Nel corso degli anni si sono diffusi i più svariati tessuti e carte da parati con motivi ispirati al mondo vegetale, fantasie geometriche o astratte, in innumerevoli tonalità di colore.I tessuti e le carte da parati sono stati, e continuano ad essere, fondamentali per creare bellezza, unicità e benessere all’interno degli ambienti.Evocatori, un tempo, di immagini collegate ai concetti di distinzione e sontuosità, simboli di una caratura sociale elevata, oggi questo tipo di finitura obbedisce ai…

  • Giovanna Azzarello: quei dettagli che rivelano la differenza.

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    La visione a trecentosessanta gradi di una signora del design. È curioso come talvolta il destino, l’universo o la natura (come vogliamo chiamarli?) offra su un palmo della mano e con incredibile tempismo quelle parole che, all’atto della stesura dell’introduzione al lavoro di una professionista nel campo dell’architettura e del design quale è Giovanna Azzarello, faticosamente si cercavano.Il rischio in questi casi è di operare una estrema, sebbene non superficiale, “riduzione” è sempre notevole, ma in quest’occasione è venuto in aiuto uno scritto di Francesca Molteni che, dalle pagine dell’inserto “D” di Repubblica del 22 gennaio scorso, così racconta di Gae Aulenti, a dieci anni dalla sua scomparsa: “….disegna tutto, Gae, sempre sola, senza soci né sodali….”.E ancora, citando testualmente…